I Volti Nuovi del Gruppo, Alex Turrin: “Spero di imparare in fretta ed avere il mio spazio”

Dopo la positiva esperienza continental, Alex Turrin vuole subito mostrare di cosa è capace. Passato in una squadra Professional avendo firmato con la Wilier – Selle Italia, il corridore veneto spera di poter rapidamente mostrare le sue qualità anche nella sua nuova squadra. Classe 1992, lo scorso anno ha corso con il Team Unieuro, conquistando un successo al Giro del Marocco e numerosi piazzamenti interessanti, che hanno convinto Angelo Citracca e Luca Scinto a dargli una occasione importante. Corridore completo, con una buona tenuta in salita e un discreto spunto veloce, cercherà di farsi notare prima di tutto in supporto alla squadra, ma spera di poter trovare spazio anche per dire la sua in prima persona, cercando di sfruttare l’eventuale occasione che gli verrà concessa dalla squadra.

Come ti sei avvicinato al mondo del ciclismo?
Ho iniziato quando avevo 8-9 anni, per una passione di famiglia. Mio zio faceva infatti l’amatore e mio fratello voleva provare, quindi abbiamo iniziato insieme.

Che tipo di corridore sei?
Sono un corridore completo e credo di aver dimostrato già qualcosa l’anno scorso. Sono un corridore che sa andare in fuga e vincere su gruppetti ristretti. Mi difendo bene anche in salita e quindi speriamo di dimostrare le mie doti anche nel ciclismo di Serie A.

Vieni da un’esperienza nella categoria Continental, la consiglieresti ai giovani?
Per un giovane al primo anno, forse è un passo davvero grande, visto che ti confronti con gente che ha già molta esperienza e non è sicuramente facile emergere. Però già al terzo anno fra i dilettanti, se uno ha le doti, per me vale la pena. Avessi avuto la possibilità prima di andare in una Continental ben organizzata come la Unieuro ci sarei andato volentieri.

L’anno scorso hai ottenuto una vittoria in Marocco. Che emozione hai provato quel giorno?
È stato bello perché durante tutta la corsa ero andato forte. Quel giorno è andato tutto bene e sono riuscito a portare via un gruppetto in un ventaglio a 5 chilometri dall’arrivo e poi battere tutti in volata. Ci sono stati però anche degli altri momenti belli come al Sibiu Tour, che è una corsa più importante, dove ho chiuso terzo in classifica.

C’è una corsa in cui hai qualche rimpianto?
Forse al Tour of Bulgaria, dove è stato un bel momento per la squadra, visto che abbiamo portato a casa la corsa, ma per me un po’ meno. Nella tappa in cui poteva cambiare il Giro dalla mia parte la macchina della giuria si è fermata a 300 metri dall’arrivo in mezzo alla strada, mandandomi insieme ad altri quattro corridori con cui mi stavo giocando la tappa nella deviazione ammiraglia. Di conseguenza ho perso la volata che era praticamente già vinta.

Conosci il tuo calendario?
Esordirò in Argentina al San Juan e poi sulla carta dovrei fare il calendario italiano. Vediamo però come va in Argentina e poi decidiamo cosa fare.

C’è una corsa in cui vuoi far bene quest’anno?
L’anno scorso ho fatto qualche gara in Italia e forse la più bella è la Coppa Agostoni che mi è rimasta dentro. Mi piace veramente tanto come percorso.

La corsa dei sogni?
Il Giro d’Italia sarebbe il sogno più grande, però anche partecipare a corse come la Sanremo o la Tirreno – Adriatico sarebbe molto bello.

Che obiettivo ti sei posto per questa stagione?
Voglio imparare da tutti i miei compagni di squadra che hanno una maggiore esperienza. Spero di imparare in fretta ed avere magari il mio spazio quando ci sarà l’occasione. Poi qualche risultato non fa mai male e quindi mi piacerebbe riuscire ad ottenerlo.

Hai un idolo a cui ti ispiri?
A livello ciclistico nessuno in particolare, ma a livello sportivo c’è Alex Zanardi che è una persona che ammiro molto. Non solo per la sua storia, ma anche per la sua tenacia, la sua grinta e la sua volontà di non mollare mai.

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